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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Motta Sant'Anastasia

Rubano la merce al datore di lavoro e lo sottopongono ad estorsione: un arresto ed una denuncia

I carabinieri del nucleo operativo di Paternò hanno arrestato un 28enne e denunciato un 61enne, entrambi catanesi e noti alle forze dell’ordine per loro pregresse vicissitudini giudiziarie, perché ritenuti responsabili del reato di estorsione

I carabinieri del nucleo operativo di Paternò hanno arrestato un 28enne e denunciato un 61enne, entrambi catanesi e noti alle forze dell’ordine per loro pregresse vicissitudini giudiziarie, perché ritenuti responsabili del reato di estorsione. I carabinieri avevano appreso che un imprenditore dell’area mottese, operante nel settore della logistica, sarebbe stato vittima di un’estorsione da parte di ignoti malviventi. I militari hanno così circoscritto il cerchio delle probabili vittime, individuando un 47enne che, ignaro, è stato pertanto da loro discretamente monitorato. Il lavoro investigativo svolto anche con attività tecnica, ha fatto luce su uno strano furto, per un ammanco di merce del valore di circa 23 mila euro, patito dall’imprenditore all’interno del proprio deposito e da quest’ultimo denunciato ai carabinieri. Strana in particolare la circostanza che, concomitante al furto, fosse avvenuto “l’autonomo” ed occasionale disinserimento dell’impianto d’allarme del deposito che sembrava invece essere stato effettuato -in maniera evidente- da una persona che ben ne conosceva le caratteristiche tecniche.

Le indagini, immediatamente attivate dai carabinieri, hanno accertato che, solo qualche giorno dopo l’avvenuto furto, l’imprenditore sarebbe stato contattato dal 28enne suo dipendente, il quale gli avrebbe falsamente riferito di essere riuscito ad individuarne gli autori. In particolare, nel suo racconto, l’uomo avrebbe detto al titolare d’essere riuscito, insieme al 61enne, anch’egli impiegato nella medesima azienda, a “bloccare” la merce agendo autonomamente consegnando ai malviventi una somma a titolo di caparra di 500 euro, ciò in attesa che lui (il titolare dell’azienda) si piegasse al pagamento di 8.000 euro quale corrispettivo per ottenere la restituzione dell’intera refurtiva.

La disamina svolta dai carabinieri sulle conversazioni tra l’imprenditore ed i due dipendenti, che asseritamente si facevano portavoce dei fantomatici ladri, si sono prolungate per alcuni giorni, giungendo dopo un’estenuante trattazione ad un importo “ridotto” a 2.000 euro. Il pagamento di quanto pattuito, però, avvenuto all’interno degli uffici della stessa ditta, è stato videoregistrato dai militari, concretizzandosi con la sua consegna del denaro dall’imprenditore nelle mani del 28enne ed alla presenza anche del suo complice 61enne il quale, nel frangente, si preoccupava ansiosamente di verificare l’eventuale “inopportuno” ingresso in quei momenti di altri dipendenti all’interno dell’ufficio.

Incassati i 2 mila euro il 28enne si sarebbe quindi allontanato, assicurando all’imprenditore che si sarebbe adoperato per corrispondere il denaro ai malviventi, ma, invece, seguito a distanza dai carabinieri mentre si allontanava a bordo della sua Fiat Bravo, è stato bloccato all’uscita di un centro scommesse nella frazione di Piano Tavola del comune di Camporotondo Etneo. E’ stato pertanto immediatamente sottoposto a perquisizione dai carabinieri i quali, all’interno del borsello che portava a tracolla, hanno rinvenuto la rimanente somma di 1.000,00 in contanti e la ricevuta di una scommessa appena effettuata per l’importo di 500,00, mentre la restante somma di 500,00 euro era stata perduta poco prima al gioco. L’uomo è stato associato al carcere catanese di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto, disponendo altresì la sua permanenza in carcere in regime di custodia cautelare.

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