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Sabato, 27 Aprile 2024
Soprintendenza del Mare

Nei fondali di San Giovanni Li Cuti giace il relitto di un aereo della Royal Air Force

Il relitto è stato localizzato ad una profondità di 54 metri con il muso orientato a sud e incastrato nel fondale limoso. Fu trovato dieci anni fa, ma una rete a strascico lo spostò dalla posizione originaria, rendendo necessarie altre ricerche

Identificato nei fondali di San Giovanni Li Cuti il relitto di un velivolo “Kittyhawk”.  Era stato segnalato per la prima volta nel mese di luglio del 2021 da Fabio Portella, ispettore onorario per i Beni culturali sommersi della provincia di Siracusa. Dopo le successive indagini storico archivistiche, svolte in collaborazione con la Soprintendenza del Mare, sono state confermate tipologia e nazionalità del relitto aeronautico del caccia monomotore ritrovato davanti la borgata marinara di San Giovanni Li Cuti.

L'aereo senza coda adagiato sul fango

Il relitto è stato localizzato ad una profondità di 54 metri con il muso orientato a sud e incastrato nel fondale limoso. Si presenta parzialmente coperto da fango, detriti, reti e lenze, privo del piano di coda. Che, molto probabilmente, è stato strappato da una rete a strascico. Il cupolino si presenta quasi integro e sembra essere stato correttamente aperto dall’interno. Si tratta molto probabilmente di un P40D “Kittyhawk”, caccia monoplano monomotore ad ala bassa, carrello retrattile, propulso da un motore Allison V-1710-33 a 12 cilindri, costruito dalla statunitense “Curtiss”, ma utilizzato anche dalla Raf (Royal Air Force).Un particolare del relitto

Un aereo usato durante l'operazione "Husky"

Per i due anni che seguirono l’aggressione giapponese di Pearl Harbour, il Curtiss P-40 è stato il caccia più diffuso nelle forze aeree americane, principalmente perché poteva essere prodotto in massa in tempi brevi. Ma le sue qualità dinamiche furono considerate modeste soprattutto per le scarse prestazioni del propulsore in quota, grave handicap scontato sui tutti i fronti del conflitto mondiale, contro le migliori produzioni aeronautiche dell’Asse.

Delle tre ipotesi formulate per l'identificazione del relitto in questione, tutte pertinenti ad eventi bellici legati all’operazione “Husky”, è prevalsa quella del “Kittyhawk” III Fr 302 del 250° squadra della Raf. L'aereo sarebbe quindi decollato il 4 agosto del 1943 alle ore 11,30 dall’aeroporto di Agnone, pilotato dal Sgt. Walker. Il pilota fu soccorso in mare da un idrovolante Walrus, partito dal neonato aeroporto di Cassibile/Torre Cuba. Le motivazioni che avvalorano l'ipotesi dell'ammaraggio sono la distanza dalla costa e dal centro storico di Catania, la rotta del velivolo e la posizione con la prua conficcata nel fango, compatibile con il dichiarato affondamento quasi verticale. La Soprintendenza del Mare, oltre allo scopritore Fabio Portella, ha ringraziato per la collaborazione Antonio Delia e Antonio Di Grazia.

La storia del ritrovamento

Il ritrovamento del “Kittyhawk” è avvenuto circa dieci anni fa. La scoperta, come spiega Antonio Delia, si deve ai sub Pippo Tomaselli e Giancarlo Gamaci, che lo localizzarono fortuitamente durante un'immersione. Successivamente, la rete di un peschereccio a strascico spostò le lamiere di diverse centinaia di metri dal punto segnato, trascinandole nel fango prima che i cavi fossero tranciati. Si perse quindi la posizione esatta dell'aereo, poi ristabilita con esattezza grazie alle ricerche condotte da Fabio Portella in collaborazione con Antonio Di Grazia e lo stesso Delia. Che ora dedica la scoperta alla memoria di Giancarlo Gamaci, scomparso in un incidente subacqueo al largo dei faraglioni di Aci Trezza nel 2018. Il suo corpo non è stato mai recuperato, nonostante le ricerche, e giace a circa 70 metri di profondità.

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