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Martedì, 30 Aprile 2024
Sequestro preventivo / Cappuccini / Via Gallo

Sgomberato dalla polizia lo studentato occupato 95100, Arci attacca: "Azione insensata"

La fase esecutiva avvenuta questa mattina "ha permesso di riscontrare - fa sapere la questura di Catrania - come l’ immobile non abbia mai ospitato famiglie, ma esclusivamente aderenti e attivisti del centro sociale"

Alle 5 di questa mattina, alcune camionette della polizia si sono radunate in via Gallo per effettuare il sequestro preventivo dello studentato occupato 95100, sede anche delle attività di consultorio di "Non Una Di Meno". La struttura, appartenente alla Biblioteca Civica Ursino-Recupero era occupata dal 2018 da un gruppo di studenti facenti parte del centro sociale "Liotru". Lo sgombero della struttura occupata irregolarmente è stato eseguito dagli agenti della questura di Catania su disposizione della Procura etnea.

La questura precisa: "Il centro sociale non ospitava famiglie"

Gli accertamenti eseguiti dalla Digos hanno permesso di acquisire elementi utili per contestare ad undici aderenti al centro sociale "Liotru/Spazi Sociali" il reato di invasione e occupazione di edificio pubblico e per richiedere la misura cautelare del sequestro preventivo dell’immobile, poi disposta dal giudice per le indagini preliminari. La fase esecutiva avvenuta questa mattina "ha permesso di riscontrare - fa sapere la questura di Catrania - come l’ immobile non abbia mai ospitato famiglie, ma esclusivamente aderenti e attivisti del centro sociale". Al termine delle attività, svoltasi senza problemi di ordine pubblico, l’immobile è stato a affidato in giudiziale custodia al legale rappresentante dell’ente proprietario.

Arci: "Sgombero grottesco e assurdo"

"Lo sgombero dello studentato 95100, sede delle attività di consultorio, di Non Una Di Meno, cuore della lotta transfemminista, è un'azione insensata e gravissima. Ancora più grave - denuncia Arci, Comitato territoriale di Catania - è che la titolarità dell'immobile sia anche dell'Università di Catania che ha consentito una azione così stupida e violenta. Università al centro di operazioni immobiliari enormi nella zona e che non aveva alcun bisogno di quegli spazi. È grottesco e assurdo - si legge nella nota - che mentre il Comune avalla l’occupazione di beni confiscati da parte dei mafiosi e l’Università tiene sottoutilizzati e chiusi molti dei suoi locali, si procede allo sgombero di uno spazio vivo e indispensabile per la comunità. Sindaco e Rettore diano spiegazioni e restituiscano immediatamente quello spazio alle studentesse, agli studenti, alle attività a sostegno delle donne e alla lotta transfemminista".

"In merito alle notizie di stampa riguardanti lo sgombero dell'edificio di via Gallo -si legge in una nota dell'Ateneo- si precisa che l'Università di Catania non è proprietaria dell'immobile in questione. L' Ateneo inoltre non ha avuto nessun ruolo nell'attività condotta questa mattina dalle forze dell'ordine".

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