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Sabato, 27 Aprile 2024
La manifestazione

Sicurezza sul lavoro, presidio Cisl davanti alla prefettura: "Fermiamo la scia di sangue"

I lavoratori di vari settori si sono ritrovati, bandiere e megafoni alla mano, alle 10,30 e hanno continuato a manifestare fino a mezzogiorno, chiedendo di essere ricevuti dal prefetto

Presidio della Cisl, stamani davanti alla prefettura, nell'ambito della campagna di mobilitazione nazionale "Fermiamo la scia di sangue".  I lavoratori di vari settori si sono ritrovati, bandiere e megafoni alla mano alla 10,30 e hanno continuato a manifestare fino a mezzogiorno chiedendo di essere ricevuti dal prefetto.

"A Catania, solo nove ispettori del lavoro per oltre 90mila imprese; in Sicilia, banche dati degli organi di controllo che non dialogano tra loro; ovunque dumping contrattuali che penalizzano anche le misure personali di sicurezza. Sono criticità che penalizzano gravemente la tutela della salute e la sicurezza sul posto di lavoro, nonostante le rassicurazioni da parte della politica. Ma, qui come nel resto d’Italia, non è solo questione di numeri: è una questione di cultura della prevenzione e va affrontata prima possibile", hanno detto i dirigenti della Cisl. 

Presente oggi alla manifestazione in via Etnea anche Paolo Sanzaro, componente della segreteria regionale della Cisl, che insieme a una delegazione di lavoratori ha poi consegnato un documento alla rappresentante del governo nella sede della prefettura.

"Noi oggi qui rappresentiamo un mondo trasversale – ha sottolineato Sanzaro – che riguarda tutto il mondo del lavoro, dai medici agli infermieri, dai lavoratori edili ai lavoratori del mondo agricolo, dai lavoratori che vediamo ogni giorno nelle nostre strade a quelli dell’industria, dai pensionati ai dipendenti pubblici. Siamo qui perché la cultura della sicurezza diventi patrimonio di tutti. In ogni cantiere, vanno potenziati i responsabili per lavoratori per la sicurezza, va fatta un'alleanza sana e giusta col mondo della scuola per la formazione; vanno formati e informati i lavoratori; vanno fatti investimenti e va istituita una “patente a punti” per premiare quella azienda che non ha, per fortuna, incidenti mortali nei propri cantieri". 

Secondo il segretario della Cisl Etnea Attanasio, "per fermare la scia di sangue degli incidenti e delle morti sul lavoro occorrono certamente più controlli e più personale degli organismi preposti, ma occorre anche altro. Occorre una nuova cultura della sicurezza e della prevenzione, ad esempio, formata a partire dalla scuola. In tal senso, partiremo già da marzo con iniziative formative con gli studenti.  Occorre rafforzare le normative con la concertazione e garantire la loro applicazione con la buona contrattazione, per evitare negligenze dovute a cambi di appalto o di contratto, per cui spesso i lavoratori si ritrovano anche senza adeguati dispositivi di sicurezza. Ecco perché occorre sottoscrivere un patto di responsabilità tra sindacati-istituzioni-imprese" 

C’è poi, secondo la Cisl, un altro tema da sviluppare: la crescita abnorme di enti certificatori con personale non correttamente formato. "Anche qui serve un controllo più stringente da parte delle istituzioni e serve un albo in cui accreditarsi. C’è poi un paradosso tutto siciliano: le banche dati dell’ispettorato del lavoro non dialogano con quelle dello Spresal, il servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asp, e dell’Inps. Una stortura che chiederemo al Prefetto di verificare anche attraverso il comitato provinciale per la prevenzione e i diritti del lavoro", ha concluso il segretario Attanasio. 

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