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Domenica, 28 Aprile 2024
L'inchiesta

Stuprata a 13 anni, telecamere cieche e degrado: cosa cambia dopo l'orrore

Villa Bellini è il parco più antico della città: caccia ai fondi pubblici per il recupero dopo l'aggressione a una ragazzina, violentata nei bagni. La videosorveglianza è ancora spenta perché nessuno ha comprato le Sim. La postazione dei vigili chiusa. Ecco cosa farà il Comune con i soldi del Pnrr

Siamo in pieno centro. All'interno della storica e imponente villa Bellini. È il più antico parco della città e il suo principale polmone verde. A due passi dal municipio, da piazza Duomo, dalla patrona della città Sant'Agata. Siamo affacciati sulla via Etnea, dove è sempre festa. Piena di turisti, passanti, negozi. Ci siamo cresciuti un po' tutti dentro questa villa, facile da raggiungere. Da studenti, in un giorno di vacanza o "calia", ci si rifugia all'ombra degli alberi secolari. Da adulti, la domenica mattina, si portano i bimbi in bici o vestiti in maschera nel periodo di carnevale. Si può fare jogging, yoga. Da qualche anno, si può assistere a grandi concerti. Partecipare a eventi, spettacoli di teatro. Ma, ormai da tanti anni, c'è sempre una sensazione di trascuratezza che stride con la sua bellezza. Ci entriamo dopo quanto è accaduto lo scorso 30 gennaio e quella trascuratezza non è più una sensazione, ma un macigno: la violenza sessuale che ha subito una ragazzina di 13 anni nei bagni pubblici della villa Bellini fa perdere quella tranquillità e quella spensieratezza che dovrebbero rassicurare in un parco come questo. 

La violenza sessuale nei bagni pubblici

Pesano l'abbandono e l'incuria, ma anche la mancanza di sicurezza. I fidanzati, lei 13 anni e lui 17, accerchiati dal branco di egiziani e costretti a entrare nei bagni pubblici di villa Bellini. La ragazzina prima viene palpeggiata, poi stuprata. Prima un egiziano, poi un altro. Dopo la seconda violenza, trova la forza di spingere lo stupratore e scappare. Una corsa disperata verso l'uscita centrale della villa. In assenza della disperata reazione alla terribile violenza, avrebbero probabilmente partecipato anche gli altri egiziani. 

I componenti del branco arrestati dai carabinieri

I bagni pubblici della villa Bellini dove si è consumato lo stupro

La beffa delle schede telefoniche

Entrando alla villa Bellini, in un giorno qualunque, sembra una fortezza. Ci sono telecamere in ogni angolo strategico. Quelle a circuito chiuso. Poi quelle “Speed dome”, installate su palo con vista a 360 gradi e zoom potente, con antenna Hyperlan. E ancora, una postazione fissa della polizia municipale nel lato nord della villa, nell'ingresso di piazza Roma. Un baluardo di sicurezza, se non fosse che la maggior parte delle telecamere non funziona: su 14 solo 5 sono attive. La postazione fissa dei vigili urbani - a  circa 10 metri dal luogo dello stupro - è chiusa. L'ufficio della direzione è stato spostato in una posizione più ritirata, difficilmente raggiungibile e più vicino alla parte superiore della villa, nei pressi del Chiostro della musica. Per quanto riguarda le telecamere, la questione appare subito complessa e poco chiara. Quando sono state installate? Perché non sono tutte funzionanti? 

È il 23 febbraio 2021 quando l'allora sindaco Salvo Pogliese annuncia l'installazione di 213 telecamere di sorveglianza dislocate in tutti i punti strategici per rendere "Catania una città più sicura a garanzia dei cittadini". Quattordici sono destinate proprio alla villa Bellini. Con provvedimento dirigenziale numero 199 emesso in data 7 dicembre 2021 viene validato il progetto esecutivo. Ma, come risulta dal  verbale numero 65 del 9 maggio 2023 relativo all’attivazione e funzionamento del sistema di videosorveglianza comunale, il progetto operativo non prevede la fornitura delle Sim per la trasmissione dati dalle telecamere alla centrale operativa, costituita da hardware e software per la visione, gestione e archiviazione delle immagini, installata presso la sede della direzione della polizia municipale, in piazza Spedini. Sim che non sono mai arrivate. 

Villa Bellini e la questione sicurezza

Le statue degli "illustri" imbrattate

Tra viali e ponti di questo straordinario parco, dedicato all'illustre compositore catanese, che tocca quasi tutti i quartieri del centro, rimane il ricordo degli schizzi delle fontane, dei fiori, delle siepi perfettamente tagliate, degli esotici ospiti. Nel suo punto più alto, c'era una voliera con pappagalli colorati. I pavoni, invece, giravano indisturbati. Nella centralissima fontana, maestosi cigni. Senza dimenticare che alla villa Bellini c'era veramente un elefante, Tony, donato dal circo Togni alla città di Catania. Dopo il restauro, i volatili sono stati sostituiti da sculture in ferro battuto e non è rimasto alcun animale. Alcuni sono stati rubati, come le papere. È il 23 settembre 2010 quando l'allora sindaco Raffaele Stancanelli riconsegna la villa ai catanesi dopo 4 anni di restauro. Da allora a oggi, la trascuratezza ha preso piede. Oggi troviamo ringhiere divelte, come quella che si affaccia sul piazzale delle carrozze. Il sottopasso con accumulo di rifiuti e preservativi sparsi a terra. La grande fontana senza acqua e senza cigni. Nel viale degli uomini illustri, le statue di Francesco Pastura e Giovanni Verga imbrattate. Poi ecco i volti senza naso e, addirittura, di Francesco Paolo Frontini non c'è più traccia. Delle gabbie in cui erano rinchiuse le scimmie, soltanto i resti. E in giro, tanta incuria. 

Situazione alla villa Bellini

''Due milioni per il recupero di villa Bellini''

"Il grave episodio accaduto alla villa Bellini impone un’attenzione corale per l’assunzione di iniziative che non si limitino ad attività di controllo e vigilanza, ma che si estendano anche ai risvolti di carattere educativo e sociale che riguardano, ugualmente, sia la violenza di genere che la devianza minorile - dichiara a CataniaToday il prefetto Maria Carmela Librizzi -. Contestualmente, in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, è stata disposta l’intensificazione delle attività di prevenzione e controllo all’interno della villa, anche attraverso l’impiego delle specialità, quali i servizi a cavallo e quelli con le bici elettriche". Intensificazione dei controlli confermata anche dal questore Giuseppe Bellassai che ha, infatti, disposto l'implementazione di servizi specifici e anche organizzato, soprattutto nei fine settimana, servizi con personale in borghese. "Credo che le nostre forze, le nostre professionalità, - dichiara Bellassai, commentando la richiesta di aumento del personale dell'esercito avanzata da più parti politiche - ottimizzate come è giusto che sia e messe insieme con la collaborazione degli enti istituzionali, possano dare le migliori risposte possibili e soprattutto le più adeguate".

La questione sicurezza è approdata anche sul tavolo del consiglio comunale, con la pretesa - da più fronti - che i problemi vengano risolti con urgenza, in modo efficiente e risolutivo. "I lavori di riqualificazione di villa Bellini avranno inizio proprio in questi giorni - annuncia il sindaco Enrico Trantino al nostro giornale -. Sono interventi di restauro e valorizzazione di uno dei giardini più antichi d’Europa e, grazie al progetto proposto dall’amministrazione del sindaco Pogliese, si è riusciti a intercettare circa due milioni di euro di fondi del Pnrr. Gli interventi riguardano due tipologie: quelli edili e quelli inerenti il verde".

"Per quanto concerne il verde - aggiunge il sindaco - verranno piantumate 150 nuove piante e zone di manto erboso. Verranno attivate potature di contenimento e rigenerata la collinetta nord con i richiami a Bellini e alle note musicali. Questa dei lavori alla villa Bellini è una grande occasione per ridare vita al nostro giardino. Ritengo che il modo migliore per salvaguardare lo spazio verde con i suoi monumenti sia quello di viverlo, aggregare persone, realizzare eventi in modo che sia costante la presenza di persone nel giardino".

"Impensabile ritenere che i problemi della villa si possano risolvere solo con antidoti per la sicurezza, oppure mummificandone la vita - conclude Trantino -. Occorre invece animarla con nuove idee. Ad esempio, attività di fitness diffuso, grandi eventi musicali, strutture amovibili a basso impatto in grado di accogliere fino a 5 mila persone. A fronte di ciò, tuttavia, continuo a ritenere prioritario aumentare le misure di sicurezza: sia completando l’impianto di video sorveglianza, sia incrementando la presenza dei vigili urbani e delle forze dell’ordine".

E, intanto, nella "vasca" è ritornata l'acqua e, magari, un giorno rivedremo anche i cigni.

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