rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Tutela dei cittadini

Lo stupro della 13enne alla Villa Bellini riaccende il problema sicurezza: anche il Codacons invoca l'esercito

Ieri anche il Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia) aveva definito inaccettabile il fatto che nel capoluogo etneo si registri "una carenza di personale superiore al 10 per cento nella sola polizia di Stato"

"Sono anni che rivolgiamo appelli alle istituzioni affinché inviino i militari in città allo scopo di coadiuvare le forze dell’ordine, il cui operato per quanto encomiabile è insufficiente a garantire l’ordine pubblico in un territorio particolare come quello siciliano". E' quanto afferma il Codacons in una nota, accodandosi alle dichiarazioni analoghe espresse da più parti politiche, tra cui le forze di maggioranza dell'amministrazione comunale. Ad inizio anno il Viminale ha comunicato l'invio di altri 15 militari a Catania. Ieri anche il Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia) aveva definito inaccettabile il fatto che nel capoluogo etneo si registri "una carenza di personale superiore al 10 per cento nella sola polizia di Stato".

"L’episodio dello stupro ai danni di una ragazza 13enne è solo l’ultimo di una lunga serie di casi che dimostrano come criminali e balordi operino in totale spregio delle norme, consapevoli che difficilmente verranno puniti per i reati commessi. Tra i giovani  - continua il Codacons - si sta pericolosamente diffondendo una cultura dell’illegalità incentivata proprio dalle carenze sul fronte della sicurezza a Catania, una situazione che rischia di mettere in moto una escalation di violenza. Per tale motivo, rilanciamo un appello al Governo nazionale affinchè invii l’Esercito in città e dia un contributo per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini a Catania", conclude il Codacons.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lo stupro della 13enne alla Villa Bellini riaccende il problema sicurezza: anche il Codacons invoca l'esercito

CataniaToday è in caricamento