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Le sei paure fondamentali dell'uomo vanno in scena con il coreografo Alessio di Stefano

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CataniaToday

Nella serata di ieri, presso Scenario Pubblico, Centro Nazionale di Produzione della Danza di Roberto Zappalà, è stata messa in scena la performance Light Touch, una creazione coreografica originale di Alessio Di Stefano, artista nato e vissuto a Catania e che ad oggi lavora in tutta l'Europa con danzatori di caratura mondiale. L'esibizione di Light Touch ha colpito fortemente per il tema trattato, che accomuna ed unisce molto persone. Quella di Di Stefano è stata un indagine dentro le sei paure fondamentali che attanagliano l'essere umano sin dalle epoche più primordiali, un tema tanto antico quanto attuale. Cosi vanno in scena i sei spettri della paura: La paura della vecchiaia, la paura della povertà, la paura della morte, la paura di restare soli e di pendere l'amore, la paura delle malattie ed infine la paura del giudizio. Ad interpretare le paure sono state le giovani danzatrici della CZD2 giovane compagnia Zappalà Danza, che indossando delle suggestive maschere di raffia intrecciata hanno trasformato i loro corpi in figure sinistre e disturbanti. I passi taglienti creati dal coreografo hanno intriso l'ambiente di tensione e di ansia, la nebbia sul palco e le luci hanno disegnato un ambiente di sogno lucido capace di trascinare gli spettatori in un limbo tumultuoso. Al centro del palco una danzatrice combatte contro queste paure che fanno parte di lei, che in qualche modo sono parte di lei e che hanno la meglio per metà spettacolo, fino a che qualcosa cambia allo scoccare del Piano concerto No.1 Romance Chopin. La magia ha inizio, così come pure i movimenti che diventano morbidi e armonici, raccontando la forza che la mente ha di riuscire a vincere e perdonare le proprie paure, assopendole, imprigionandole e alla fine persino comprenderle e liberarle. Light Touch è stata una composizione coreografica intima, elegante e coinvolgente, in cui molte persone si sono riviste ed in cui ognuno ha trovato uno spunto per riflettere a proposito della propria forza interiore. A proposito della ricerca del proprio "tocco di luce" interiore. Questo è l’aspetto più prezioso della danza che non si limita a muovere un corpo ma a dialogare con il pubblico attraverso un messaggio chiaro ma tuttavia capace di racchiudere in se molte cose. Dice Di Stefano durante una breve intervista “ Quello che mi piace e che esprimo attraverso la danza, che porto nei vari ambienti dove lavoro come il teatro, la TV, concerti ecc.. è il mio modo di vedere il mondo. Con la danza è sempre stato naturale per me raccontare ciò che vedo e quello che sento. Amo essere un narratore e spaziare da un tema all’altro, che una volta può essere ironico, alcune volte più poetico, altre molto duro. Faccio questo perchè principalmente ne sento la necessità come respirare e mi piace moltissimo rapportarmi con il prossimo e dare tutto ciò che sento dentro. Quando questo funziona è bellissimo, accadono cose sorprendenti, come applausi a scena aperta in luoghi dove spesso non avvengono, grosse risate negli spalti del pubblico e anche lacrime che scendono giù. Dal viso. "

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