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Come combattere la fame nervosa o emotiva

Alzi la mano chi almeno in un periodo della sua vità non ha riversato nel cibo la propria rabbia, delusione, frustrazione

Molto spesso sentimenti come rabbia, noia ci portano a favorire la scelta di cibi croccanti o in generale di alimenti fuori pasto. Parliamo della cosidetta fame nervosa o emotiva.

In questo modo si ha un senso di sollievo immediato, di piacere, di ricompensa. E questo bisogno incontrollato di mangiare spesso arriva in momenti che possono sembrare casuali, ma che nella realtà possono diventare ricorrenti (ogni giorno al rientro dal lavoro, di notte) e che creano quindi una abitudine.

In relazione a questo aspetto Judson Brewer, psicoterapeuta e neuroscienziato, ha pubblicato un libro dal titolo 'Spezza la fame nervosa' nel quale sminuisce il ruolo predominante della forza di volontà, che premia solo a breve termine, sottolineando invece l'importanza della comprensione della sensazione, della consapevolezza, perchè solo in questo modo avviene il cambiamento del comportamento. 

Occorre quindi combinare forza di volontà, consapevolezza ed abitudine, prestando particolare attenzione a questi aspetti.

1 - Bisogna avere la piena consapevolezza delle abitudini che vogliamo cambiare, scrivendo un elenco con quelle negative da eliminare e quelle positive da adottare

2 - Identificare gli obiettivi che vogliamo raggiungere, ma solo quelli realistici ed a breve termine: devono essere traguardi a piccoli passi

3 - Sostituire le abitudini anzichè eliminare di botto la consuetudine negative: identificare comportamenti alternativi che possono prendere il posto delle vecchie abitudini (per esempio alla stessa ora dove eravamo soliti mangiare inserire una nuova abitudine)

4 - Rinforzo positivo: ricompensarci ogni volta che abbiamo introdotto con successo una nuova abitudine (piccoli premi come per esempio un cioccolatino); essenziale in questo caso anche il sostegno pratico di amici, familiari o professionisti

Per imparare in maniera corretta a saper ascoltare il nostro scorpo bisognerebbe prendere in considerazione per esempio l'abitudine dell'isola giapponese di Okinawa (la più longeva al mondo) che applica il principio 'hara hachi bu', ossia mangiare fino all'80% di sazietà. I giapponesi in questo caso si sentono a proprio agio solo quando non sono sazi al 100%.

Altro trucco per combattere la fame nervosa è quello di aspettare almeno 20 minuti prima di scegliere la portata successiva al ristorante: quando l'attesa è lunga l'appetito può anche andare via (ed è questo il tempo che impiega il cervello per registrare la sensazione di sazietà).

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