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Domenica, 28 Aprile 2024
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Caffè decaffeinato: cosa contiene e differenze con il 'normale' caffè

Il caffè decaffeinato si ottiene al termine di un processo più lungo di quanto si possa pensare

Molto spesso accade che chi consuma tanto caffè voglia limitarne gli effetti sul suo organismo bevendo caffè decaffeinato.

Ma ci si è mai chiesti come viene decaffeinato il caffè? Ecco la risposta.

I chicchi vengono reidratati così da migliorare il contatto con il solvente nel quale vengono immersi per estrarre la caffeina. Una volta ottenuta la soluzione con la caffeina disciolta, i chicchi vengono asciugati ed essiccati, mentre la caffeina viene recuperata dal solvente.

Fino alla metà degli anni '70 veniva utilizzato il 'diclorometano' per estrarre la caffeina. Una volta scoperto che si tratta di un elemento probabilmente cancerogeno per l'uomo lo si è sostituito con l'acetato di etile (presente in diversi frutti, meno tossico e non cancerogeno).

Anche in questo caso non si tratta di un solvente perfetto perchè estremamente infiammabile ed anche con un forte odore dolciastro, che spesso rimane impregnato nei chicchi.

Per fortuna dal 1978 è stato individuato il solvente perfetto, ossia l'anidride carbonica supercritica (ossia anidride carbonica a metà strada tra lo stato liquido e quello gassoso).

Grazie a questo solvente i chicchi di caffè decaffeinato riescono ad avere solamente il 3% di caffeina rispetto al chicco iniziale e tutte l'altra caffeina che viene eliminata può essere recuperata e purificata per essere riutilizzata o rivenduta.

Questa percentuale così bassa di caffeina presente fa sì che il caffè decaffeinato non causi gli stessi effetti del caffè normale. 

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