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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il festival letterario / Belpasso

"Il chiodo della terra" di Roberto Zito vince il primo premio al festival "Parola per parola"

Dopo il premio “Ju Buk” e la vittoria al Festival di Belpasso, il romanzo è stato inoltre inserito dalla Biblioteca Civica di Cuneo tra i venticinque candidati al “Premio Città di Cuneo per il Primo Romanzo” ed ha ottenuto il premio della giuria Il Lavatoio al Concorso Internazionale di Poesia e Narrativa Città di Cefalù

A distanza di un anno dalla pubblicazione, il romanzo “Chiodo della terra”, esordio nella narrativa di Roberto Zito, ha ricevuto il primo premio al concorso “Belpasso tra le righe”, all’interno del Festival letterario “Parola per parola”. Il concorso, suddiviso in varie categorie tra le quali pittura e poesia in lingua italiana e dialettale, ha visto la partecipazione di numerose opere candidate, comprese quelle dei giovani aspiranti scrittori e artisti degli istituti scolastici, mentre per la categoria narrativa e saggistica il premio è andato a “Chiodo della terra”, pubblicato dalla casa editrice Scatole Parlanti, e la menzione speciale al saggio di Francesca Saraceno “Il seppellimento di Santa Lucia del Caravaggio”. L’autore, nel ringraziare gli organizzatori di questa prima edizione del Festival, in primis la giornalista Katya Maugeri insieme ad Antonino Girgenti, Tony Carciotto e Gianni De Luca, ha voluto ricordare come la trama del romanzo crei una connessione con la storia di Belpasso e con i suoi abitanti, che sin dal 1669 hanno dovuto affrontare le devastanti eruzioni dell’Etna, ogni volta rinforzando la capacità di saper emergere dalle ceneri e ricostruire la propria comunità.

Proprio come succede in “Chiodo della terra”, che racconta di un’eruzione di dimensioni apocalittiche, questa volta ambientata nel 2019, che distrugge la sommità dell’Etna con una colossale esplosione, in grado di frantumare la fiancata orientale del vulcano. Nel corso dell’eruzione, sei personaggi coinvolti nella catastrofe cercheranno di sopravvivere, e nel farlo rimetteranno in ordine la propria vita frantumata, tra rimorsi e rimpianti, segreti e menzogne, rancori e contrasti con la propria famiglia e la propria terra. Il romanzo insomma, dopo una prima presentazione a Viagrande Studios, è riuscito tramite il passaparola a suscitare un interesse ben oltre le previsioni, arrivando lo scorso anno tra i romanzi finalisti al concorso “Ju Buk Opera Prima” di Scanno, in Abruzzo, presieduto dall’autrice Valeria Gargiullo.

“È stato lì che mi sono reso conto di quanto questa storia fosse potente, tanto da superare i confini della mia cerchia, perché richiama i nostri incubi più reconditi, la paura di non saper fronteggiare le forze della natura, di perdere il controllo di fronte all’inevitabile. E di contro, è anche una storia molto personale, piena di tutti i conflitti generazionali che oggi sono sempre più accesi, in bilico tra repressione e ribellione, tra passato e futuro, tra genitori e figli. In mezzo c’è un presente fatto di desolazione, fiamme e terra bruciata, che richiama non solo gli scenari della pandemia ma anche gli sconvolgimenti climatici che stanno turbando gli equilibri del mondo, e della nostra isola in particolare”.

Dopo il premio “Ju Buk” e la vittoria al Festival di Belpasso, il romanzo è stato inoltre inserito dalla Biblioteca Civica di Cuneo tra i venticinque candidati al “Premio Città di Cuneo per il Primo Romanzo”, attualmente è in fase di valutazione da parte dei lettori, ed ha ottenuto il premio della giuria Il Lavatoio al Concorso Internazionale di Poesia e Narrativa Città di Cefalù, dove verrà premiato nel mese di giugno. “Di solito chi lavora nell’editoria dice che, una volta uscito un romanzo, gli resta solo un annetto di vita, anche meno. Ci sono troppe pubblicazioni e troppi pochi lettori. Ma nel mio caso posso dire che le cose stanno andando diversamente e devo ringraziare tutti i lettori che hanno apprezzato il romanzo, si sono emozionati scoprendo questa storia e l’hanno sostenuta, dando fiducia a uno scrittore sconosciuto, senza un grande marchio editoriale alle spalle. È la prova che serve una storia molto potente per arrivare al cuore delle persone, come le storie che ho sempre amato sin da bambino, e posso dire che sono fiero della storia che ho scritto e del messaggio che ho voluto lanciare con questo libro”.

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