rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Operazione "Non solo pane"

Un panificio come centrale dello spaccio, per ritirare cocaina la frase in codice "Già fatto Amazon"

I dettagli dell'operazione "Non solo pane", condotta dai carabinieri, che questa mattina ha portato all'arresto di nove persone. Un'attività di spaccio al dettaglio di cocaina "itinerante" che raggiungeva clienti non solo a Catania ma anche in altre sei città dell'hinterland

La base logistica era una panetteria, posta in una strada senza uscita a San Giovanni La Punta. Qui venivano prese le ordinazioni per la “cosa” (cocaina) e i clienti, dopo aver contattato telefonicamente il fornaio (anche lui uno dei pusher) chiedevano di ritirare “mezzo chilo di pane” o “mezza pagnotta”, forme in codice che facevano riferimento alla quantità di cocaina richiesta.

Una forma alternativa di spaccio che è stata intercettata e smascherata dai carabinieri della compagnia di Gravina di Catania e che ha portato questa mattina, nell’ambito dell’operazione “Non solo pane” coordinata dalla Procura etnea, all’arresto di nove persone, di cui otto in carcere e uno sottoposto alla misura degli arresti domiciliari e al sequestro di oltre 50 grammi di cocaina, insieme a bilancini e strumenti finalizzati al confezionamento. Un'attività di spaccio al dettaglio di cocaina "itinerante" ben studiata e che raggiungeva clienti non solo a Catania ma anche in altre sei città dell'hinterland.

Le indagini si pongono inoltre, come prosecuzione dell’operazione "Koala”, condotta nel 2021 e che aveva smantellato un gruppo criminale dedito allo spaccio cocaina, in modalità "itinerante" nella provincia di Catania. 

I nomi degli arrestati

Come operava il gruppo

I militari hanno ricostruito le diverse modalità di cessione della cocaina, che avveniva, anche in questo caso, in maniera “itinerante”. I pushers infatti, per evitare di destare sospetti rimanendo nello specifico luogo in cui attendere gli acquirenti, preferivano prendere gli ordini telefonicamente. Una vera e propria piazza di spaccio, infatti secondo gli indagati, sarebbe prima o poi stata intercettata dalle forze dell’ordine. Gli spacciatori, che non avrebbero nessun legame con la criminalità organizzata, avrebbero anche un caratteristico modus operandi, che si sarebbe sviluppato secondo diverse fasi ben stabilite.

Droga comprata anche con la ricarica di carte prepagate

Prima una telefonata del compratore (di fascia d'età che andava dai più ai meno giovani) in cui sarebbe stata richiesta la disponibilità del pusher in cui veniva indicato anche il quantitativo o il valore della dose (sempre adoperando parole in codice). Successivamente veniva concordata l’indicazione di un punto noto a entrambi, nonché dell’orario, da far coincidere con gli impegni di famiglia dei spacciatori, o con la necessità del pusher di andarsi a rifornire periodicamente della cocaina. All'appuntamento veniva portato al seguito solo quanto strettamente ordinato dal cliente, per evitare, in caso di controlli, di essere denunciati o arrestati.

Infine, l’incontro vero e proprio e la velocissima cessione in cambio del corrispettivo in denaro, che in alcuni casi avveniva addirittura tramite ricariche di carte prepagate intestate a persone terze, rendendo così ancor più difficoltosa le indagini dei carabinieri. 

Case degli spacciatori aperte per la consumazione

In altri casi, per ancora maggior prudenza, la cessione di droga sarebbe avvenuta addirittura in modalità “take away”. Una modalità a cui si ricorreva quando gli spacciatori concordavano con gli acquirenti, un luogo in cui far arrivare l'ordine. In questo senso è significativo il caso in cui, uno degli indagati, per informare il cliente che la droga era pronta per il ritiro nel luogo stabilito, utilizzava l'espressione "Già fatto Amazon". Non solo: tra i presunti spacciatori vi era poi chi, per evitare che la cessione di cocaina avvenisse in luogo pubblico, sempre per ridurre ulteriormente il rischio di essere notati o che i loro acquirenti potessero essere fermati in strada con la droga, avrebbe anche ospitato i clienti all’interno delle proprie abitazioni, per il tempo strettamente necessario alla consumazione del “pippotto”, mettendo a disposizione anche le camere dei propri familiari.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Un panificio come centrale dello spaccio, per ritirare cocaina la frase in codice "Già fatto Amazon"

CataniaToday è in caricamento