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Sabato, 27 Aprile 2024
Il sindacato di polizia

Sicurezza, interviene il Siap: "Impiego dell'Esercito potrebbe creare 30 nuovi equipaggi"

Il segretario provinciale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia, Tommaso Vendemmia, interviene nel dibattito sulla sicurezza in città. Ogni mese si contano circa 2500 interventi

"Siamo addolorati e confusi e ci stringiamo attorno alle due giovani vittime del brutale delitto perpetrato il 30 gennaio nel giardino Bellini di Catania. Siamo stanchi di vedere il nostro duro lavoro vanificato dalle decine di 'norme paletto' che di fatto impediscono ai magistrati di incarcerare i delinquenti, quelli che poi continuano indisturbati nelle loro condotte criminali". E' quanto dichiara Tommaso Vendemmia, segretario provinciale del Siap Catania, sindacato degli appartenenti alla polizia di Stato.

Tutto il personale disponibile è già in strada

"È vero, la coperta è corta: non ci sono sufficienti vigili e telecamere e la città è divisa tra polizia e carabinieri talvolta in modo non funzionale. Ma questo non può essere un alibi. Episodi come quello accaduto alcuni giorni fa non sono accettabili. Le risposte da parte delle forze dell'ordine, in termini di arresti e denunce, ci sono, come dimostrato in questa triste circostanza dai nostri colleghi dell’Arma, a cui era di competenza quella zona. Che, con grande professionalità, hanno individuato a strettissimo giro tutti gli aggressori. Tutti i poliziotti, carabinieri e finanzieri 'abili' sono in strada - continua Vendemmia, facendo eco alle dichiarazioni rese dal questore proprio stamane sulla sicurezza in città - spesso su doppi turni, ad eseguire posti di blocco, controlli agli esercizi pubblici e ad adoperarsi per le tantissime chiamate ai numeri di emergenza. Ci si aggira intorno ai 2.500 interventi al mese, tra codici rossi, rapine, furti, eccetera".

Migranti: il nuovo modello di accoglienza con strutture in città

"I decreti legge sul degrado urbano sulla sicurezza e sull'immigrazione, emanati dai Governi precedenti, hanno burocratizzato la macchina della sicurezza, rendendo difficile e talvolta inutile la loro applicazione sul territorio. La città di Catania è diventata un centro di raccolta di minori stranieri non accompagnati e migranti sbarcati in Sicilia, ospitati al momento nell'ex hub vaccinale di via Forcile, a due passi dal centro e dai lidi della Playa. È stato chiuso il Cara di Mineo per aprirne uno in città. Ma si è certi che siano queste le migliori politiche di gestione del fenomeno migratorio?".

Sempre più difficile andare in carcere

"Tra le pene minime innalzate e le norme garantiste, la carcerazione in pratica non è mai consentita ed è sostituita da denunce a piede libero. A questo si aggiunge la recente riforma Cartabia, che prevede, tra le altre cose, la non procedibilità d’ufficio per alcuni reati. I processi - continua il segretario provinciale del Siap -continuano ad avere durate ultra quinquennali e per il nostro sistema, il reo non è tale se non dopo sentenza definitiva. Aumentano i reati di resistenza a pubblico ufficiale, le rapine e le aggressioni da parte di bande di ragazzini non solo presso il Giardini Bellini, ma praticamente in tutti i luoghi della movida e per le strade del centro, anche in pieno giorno. E perché i cittadini non chiamano i numeri di emergenza? Chissà chi nel cuore porta il peso di non aver chiamato il 112 quel maledetto 30 gennaio scorso".

L'Esercito nei presidi di vigilanza potrebbe liberare oltre 30 equipaggi

"Purtroppo, l’episodio della villa Bellini è stato preceduto da uno analogo alcuni anni fa, e anche allora si invocò l’intervento dell'esercito. Ma qualcuno si è reso conto che da allora ad oggi non si è fatto praticamente nulla? In questa città esistono presidi di vigilanza che assorbono oltre 70 agenti e molti altri carabinieri, tra tribunali, ospedali, sedi istituzionali e decine di altre vigilanze. Si - conclude Vendemmia - i militari dell'Esercito potrebbero essere una soluzione per i presidi, per svincolare le forze dell’ordine e creare oltre 30 equipaggi per il controllo del territorio. Questa purtroppo è la città dell'immobilismo. Al dinamismo viene preferita la staticità e tutto rimane fermo".

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