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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Da eccellenza europea a struttura in stato di abbandono: quale futuro per Torre del Grifo

Il 18 maggio del 2011 il vecchio Calcio Catania apriva i cancelli della nuova casa del club. Oggi la struttura versa in totale stato di abbandono ed è stata messa all'asta alla ricerca di chi possa riqualificarla e rilanciarla. La piazza spera in Pelligra, ma attualmente il patron rossazzurro non si sbilancia e sembra orientato verso altri progetti

“Un centro sportivo al top in Europa”. Parlava così l’allora commissario tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli girando tra le strutture della fortezza, tra la natura sconfinata, del Catania allenato da Montella e che militava in serie A. Era il 2012, un anno dopo l’inaugurazione di quello che in quel preciso periodo storico era considerato un vero e proprio modello per tutte le società calcistiche e non: Torre del Grifo. Il 18 maggio del 2011 il presidente del Calcio Catania, Antonino Pulvirenti e l’Amministratore Delegato Pietro Lo Monaco aprivano i cancelli della nuova casa del club rossazzurro: “Possiamo diventare la Coverciano del Sud”,  dichiarava entusiasta Lo Monaco.

Dalle stelle alle stalle

Un centro sportivo mai visto - almeno per l'epoca - in Italia: una superficie di 150.000 m² su cui sorgevano quattro campi da calcio regolamentari, due in erba naturale e due in erba sintetica, per ospitare gli allenamenti della prima squadra, della Primavera e delle giovanili. Una sala stampa per le conferenze e uffici per il club. E all'interno, anche un centro polifunzionale aperto al pubblico, fornito di bar, ristorante, palestra, bagni termali e vasca olimpica. Una perla incastonata nel suggestivo paesaggio tra l'Etna e il mare.

La prima pagina di una storia che sembrava proiettare la società di Pulvirenti e Catania verso un futuro radioso. Ma le cose non sono andate esattamente come si sperava. Inizierà, infatti, un lungo e doloroso cammino verso il basso che culminerà il 22 dicembre 2021 con la dichiarazione di fallimento del "Calcio Catania 1946 Spa" e con la successiva revoca dell'esercizio provvisorio il 9 aprile 2022. Di conseguenza, per i debiti accumulati soprattutto con l’Istituto di Credito Sportivo, la struttura di Mascalucia ha cessato di essere la sede degli allenamenti del Calcio Catania chiudendo i battenti. E dopo più di un anno di inutilizzo, l’ex quartier generale del Catania è finito all’asta.

Le condizioni di Torre del Grifo | Foto Aste Telematiche-2

Il prezzo base indicato era di 28.940.000 di euro con un’offerta minima di 21.705.000 euro, un rilancio minimo di 250mila euro ed un importo cauzionale del 10% sul prezzo offerto. Ma la prima gara, come prevedibile, è andata deserta. Nessuna offerta arrivata per il bando per l’acquisizione. I curatori fallimentari hanno già fissato una seconda asta per l'11 aprile con eventuale apertura delle buste il giorno successivo. Il prezzo base fissato a 21.705.000 con un’offerta minima di 16.278.750 euro. Il nuovo termine per presentare le offerte scade alle ore 13 del 10 aprile.

La posizione di Pelligra

Quello che tutti si chiedono (e sperano) e cosa faranno il nuovo Catania e il suo patron Ross Pelligra. L’imprenditore australiano non ha mai nascosto, sin dal suo insediamento, la volontà di regalare una casa al club etneo, ma di non essere convinto per l’acquisizione di Torre del Grifo: "C'è interesse da parte nostra ma anche qualche dubbio – ha spiegato Pelligra in una conferenza stampa tenuta la scorsa settimana all’indomani della semifinale di Coppa Italia contro il Rimini – Sicuramente per lo sviluppo del club è importante lavorare sulle strutture. Non sono convinto di questo investimento, bisognerebbe lavorarci molto perché al momento il centro sportivo di Mascalucia versa in uno stato di abbandono. Tra l'altro logisticamente si trova fuori dalla città. Bisognerà aspettare un po' di tempo ma è nei nostri piani investire su un centro sportivo all'avanguardia e lo avremo presto”.

Insomma, Pelligra non si sbottona e le sue parole potrebbero far parte di un gioco delle parti che mira a prezzi decisamente più ridotti in sede d’asta. D’altronde gestire una vera e propria cittadella sportiva è un compito più "semplice" per una squadra di Serie A, mentre diventa un percorso con costi insostenibili e quasi dissanguante per un club che milita attualmente in Serie C, con incassi e volume di affari infinitamente inferiori”.

Soluzioni alternative

Probabilmente la piazza è rimasta un po' delusa da questo atteggiamento tiepido di Pelligra, ma non si può non considerare che il proprietario del club rossazzurro non possa essere la panacea di tutti i mali dello sport siciliano e quindi non si possa fare carico di un investimento così dispendioso. Ma se il Catania si orienterà su soluzioni più sostenibili e più vicine alla città, quale destino si prospetta allora per Torre del Grifo? Un interrogativo al quale ovviamente è difficile oggi trovare una risposta.

Da un punto di vista aziendale Torre del Grifo è nato con una funzione ben precisa, strumentale rispetto ai progetti del Catania Calcio nel 2011. Una volta che quel progetto ambizioso della vecchia proprietà si è chiuso rimane sì una struttura immobiliare importante ma che andrebbe ridisegnata rispetto a un modello di business che lo renda più appetibile. Bisognerebbe, quindi, esplorare altre alternative, nel senso di una valorizzazione di una struttura che sia multifunzionale e quindi, non esclusivamente legato allo sport perchè altrimenti l'investimento non sarebbe remunerativo. Ma prima è chiaro che bisognerà vedere chi si presenterà e se lo farà. 

Farsi venire un'idea anche in funzione di quella che è l'evoluzione del mercato. I vantaggi sono che è una struttura polivalente e che serve un territorio più ampio della città di Catania, trovandosi nell'hinterland e abbracciando così tutto il territorio etneo. Ma immaginare una destinazione d’uso solo sportiva e avere introiti dalle attività sportive è chiaro che rappresenterebbe un investimento poco sostenibile per qualsiasi imprenditore. Bisognerà prima immaginare possibili progetti alternativi alla destinazione d’uso prevalentemente sportiva, immaginare altre funzionalità per rendere di appeal questa struttura. 

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