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Forza Italia invoca unità nel centrodestra, Caruso: "Divisi potremmo subire enorme autogol"

Forza Italia chiama a raccolta i suoi in vista della riunione di coalizione, in programma venerdì prossimo. Il rischio di andare divisi al voto è decisamente alto e Schifani, oggi a Catania, sta lavorando per evitarlo. Qualora i partiti regionali non riuscissero a trovare un accordo sul candidato Sindaco del capoluogo etneo, la decisione finale sul candidato potrebbe dipendere da logiche romane

In un quadro politico sempre più ricco di spigoli, Forza Italia chiama a raccolta i suoi per serrare i ranghi in attesa del vertice di venerdì prossimo, in cui le forze di centrodestra torneranno a confrontarsi sul tema delle amministrative. "Il nodo Catania rischia di mettere in secondo piano gli altri 18 comuni della provincia, in cui c'è comunque bisogno di conquistare posizioni o limare gli assetti", mormora qualcuno all'orecchio del presidente della Regione Renato Schifani prima dell'inizio dei lavori presso l'hotel Nettuno. I manifesti di Valeria Sudano, candidata in pectore della Lega, non sono proprio andati giù agli azzurri, così come ai meloniani. "Era una proposta di candidatura, - spiega Schifani, gettando acqua sul fuoco - come ha chiarito il nuovo commissario regionale della Lega. Noi lavoriamo per una piena condivisione del candidato Sindaco, uomo o donna che sia. Non possiamo consentirci il lusso di regalare la città alla sinistra, perchè una divisione del centrodestra segnerebbe la certezza di una sconfitta al ballottaggio".

"Comprendo bene le dinamiche di partito, - afferma il neo commissario regionale azzurro Marcello Caruso - è normale che ognuno avanzi una propria proposta. Però, in una coalizione, questo viene fatto in maniera ponderata, ragionando con gli altri. E non facendo fughe in avanti. O pensando di avere primogeniture. Forza Italia rivendicherà fino alla fine il valore della coalizione".

Questa sarà probabilmente la settimana decisiva per dare ai partiti regionali la possibilità di esprimere autonomamente una loro preferenza. Diversamente, l'asse delle consultazioni si sposterà a Roma. Gli occhi sono adesso puntati su Fratelli d'Italia, sul cui piatto c'era inialmente una rosa di tre nomi, oltre a varie ipotesi meno limpide. L'ex assessore comunale Sergio Parisi, anello di continuità con la sindacatura Pogliese. L'ex assessore regionale Ruggero Razza, il cui nome è però potenzialmente divisivo. Soprattuto nei confronti dei leghisti, che potrebbero esprimere un veto assoluto. Ed infine l'ex assessore comunale Pippo Arcidiacono, "scartato" e costretto a forzare la mano sulla propria candidatura, che potrebbe trasformarsi anche in una corsa solitaria.

In un contesto così poco omogeneo, nemmeno la divisione della coalizione progressista, costretta ad un clamoroso dietrofront su Emiliano Abramo, è un elemento di conforto. "Nessuno si può permettere nulla - commenta Caruso - anche se oggi io credo che il centrodestra sia notevolmente in vantaggio sugli avversari, tra i consensi della gente. Potremmo subire un enorme autogol nel momento in cui, anzichè rappresentare unità e compattezza, ci presentassimo con una frammentazione che non giova a nessuno".

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