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Catania: quando i risultati arrivano non (solo) per i soldi

Nonostante un valore complessivo fra i più bassi dell'intera serie A, la compagine etnea è a ridosso della zona Europa League. Un risultato che è uno schiaffo a colossi come Inter e Roma

Nel calcio, soprattutto in quello moderno, c'è un assunto che, senza aver bisogno di controprova, ha una valenza quasi incontrovertibile: le squadre che spendono di più e hanno valori economici più elevati sono quelle destinate a giocarsi titoli e piazzamenti importanti. Salvo qualche caso sporadico, infatti, è innegabile che ormai da oltre un decennio Inter, Milan, Juventus, Roma, Lazio e Napoli siano le squadre in lizza per la vittoria di Scudetto e coppa Italia e per i piazzamenti in Champions' League e Europa League. Alle altre squadre, 99 volte su 100, sono lasciate le briciole con Fiorentina, Palermo, Udinese e Genoa a fare timidamente capolino nella lotta per l'Europa meno nobile mentre alle cosiddette 'provinciali' è lasciato l'obiettivo salvezza.

Nel gruppone delle 'piccole' è presente da sempre il Catania, una delle squadre che, senza stelle e senza fuoriclasse, sgomita ogni anno per mantenere un posto al sole nella massima serie. Quest'anno, però, la società rossoazzurra sta ribaltando questi canoni: una delle 'Cenerentole' della serie A degli Ibrahimovic, dei Totti, dei Milito e dei Klose sta riuscendo in una vera e propria impresa, quella di lottare per un posto in Europa.

L'immensità e la bontà del lavoro effettuato in questa stagione dalla società etnea è facilmente apprezzabile comparando alcune cifre relative alle squadre del nostro campionato: un famoso sito calcistico di analisi statistica ed economica cataloga gli 'elefanti' come la sedicesima compagine di serie A in termini di valori economici della propria rosa. In parole povere, la somma del valore dei cartellini di tutti i tesserati rossoazzurri, ammontante a poco più di 40 milioni di euro, supera solo quella di Lecce, Novara, Siena e Cesena. Il raffronto diventa ancora più sbalorditivo se compariamo il club del presidente Pulvirenti con le cosiddette 'sette sorelle': il valore complessivo dei tesserati della Lazio, club che ha in assoluto il valore minore dopo Milan, Juventus, Inter, Napoli, Roma e Fiorentina, supera i 95 milioni di euro. Se si guarda l'attuale situazione di classifica, poi, il confronto per le 'big' diventa ancora più impietoso: la Roma, avanti di soli due punti rispetto agli etnei, vale 165 milioni mentre l'Inter, che insegue i rossoazzurri, ne vale addirittura 246. In termini spiccioli, cioè, sulla carta il club del presidente Moratti varrebbe più di 6 Catania!

Se ancora non bastasse, presentiamo un altro dato che funge da ulteriore motivo d'orgoglio per il club siculo: quello relativo agli stipendi dei tesserati. I salari complessivi dei rossoazzurri superano di poco i 18 milioni di euro, cifra che vale anche in questo caso il quint'ultimo posto in questa particolare classifica davanti a Novara, Lecce, Chievo e Cesena.

Prendendo come termini di paragone sempre Roma e Inter, il quadro è paradossale: il totale degli stipendi dei giocatori capitolini supera i 76 milioni di euro mentre quello del club nerazzurro raggiunge l'esorbitante cifra di 145 milioni con Wesley Sneijder che, da solo, vale circa un terzo dell'intero salario etneo dall'alto dei suoi 6 milioni annui. E pensare che finora, sul campo, è stato il Catania a fare l'Inter...

Battute a parte, quest'anno si sta osservando la rivincita del “Davide calcistico”, ossia del 'piccolo' Catania(e anche della 'piccola' Atalanta) capace di tenere testa al “Golia-Inter”(o Roma, o Fiorentina, o Genoa) a dimostrazione di come i risultati, pur essendo fortemente legati alla componente economica, a volte possono essere centrati anche con valori come il lavoro e la pianificazione.

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