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Domenica, 28 Aprile 2024
I colpi ai distributori

Tabaccherie prese di mira: otto assalti in tre mesi

La media è di un furto ogni quindici giorni. Nel mirino ci sono i distributori di sigarette delle tabaccherie. Un'escalation di colpi e l’angoscia che cresce tra i potenziali obiettivi. Il presidente della federazione italiana Tabaccai: "Senza sicurezza stacchiamo le macchine"

Le tabaccherie sono diventate il terreno preferito dove banchettare per i criminali. Una sorta di “pesca a strascico" dove il bottino è quasi sempre assicurato dal furto di sigarette e denaro contante. Il gruzzolo raccolto non è eclatante, ma le situazioni di pericolo e di grave incolumità sono reali e l’esasperazione cresce. Otto assalti da novembre a febbraio. Una media di un furto ogni quindici giorni. I dati snocciolati lasciano pensare a un'escalation dei colpi e l’angoscia tra i potenziali obiettivi è palpabile. I titolari degli esercizi commerciali del settore si sentono sotto attacco.

Il presidente provinciale della federazione italiana Tabaccai, Emilio Cosentino, ha chiesto un incontro con il questore, Giuseppe Bellassai per affrontare l’emergenza. Tra le richieste delle associazioni c’è un ulteriore rinforzo delle pattuglie, in modo da poter aumentare i controlli, in particolare, nelle ore notturne.

La mappa dei colpi

Il "modus operandi" di questi ladri, ancora senza un volto, è sempre lo stesso. Un ordigno rudimentale posizionato nel vano dell’erogatore. Poi, dopo l’esplosione, pochi minuti per raccattare con un sacco tutto quello che è possibile arraffare prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, nel frattempo allertate. Otto, dal 23 novembre al 20 febbraio, le ricevitorie colpite. Danni per oltre 30mila euro, tra valore del distributore e merce portata via.

La prima a contare i danni è un’attività a Librino. Tra Natale e Capodanno altre tre. È il 28 dicembre e ad essere colpiti sono due esercizi nel quartiere Borgo-Sanzio e una nel centro storico. Nella notte di San Silvestro i ladri "fanno tappa" ancora nel quartiere Borgo-Sanzio e a Picanello il 2 gennaio. Infine, i due casi più recenti e saliti agli onori della cronaca: via Vincenzo Giuffrida il 15 e via Trieste il 20 febbraio. Furti "itineranti" che sembrano, a poco a poco, non voler risparmiare nessuno. E chi, fortunatamente, non è stato ancora colpito cerca di correre ai ripari staccando per precauzione i distributori.

La mappa degli assalti al distributori di sigarette-2

Lo sfogo del titolare della tabaccheria in via Vincenzo Giuffrida

La tragedia al viale Castagnola

Il ritorno alla ribalta dei furti nei distributori riporta alla memoria, seppur per circostanze diverse, a un tentato assalto a un erogatore finito in tragedia. È il 20 febbraio del 2020 quando un ragazzo di 20 anni rimane ucciso a Librino nella deflagrazione di un ordigno che stava per piazzare davanti a un distributore automatico di sigarette di una rivendita di tabacchi al viale Castagnola. Nel filmato si vedono due giovani, con il volto travisato, arrivare con uno scooter nei pressi dell’esercizio commerciale e collocare un pacco, che poi si rivelerà un ordigno, davanti al distributore automatico. Si allontanano, uno verso destra e l'altro verso sinistra, in attesa dell'esplosione, che non avviene subito. Uno dei due torna indietro e, in quel momento, la bomba deflagra centrandolo in pieno e uccidendolo sul colpo. Pezzi del distributore sono scaraventati con violenza contro auto e balcone, danneggiandoli. Una dinamica che ricorda quella che si sta registrando negli ultimi mesi.

Un pezzo del distributore volato via dopo l'esplosione-2

La tabaccheria in questione era all'epoca dei fatti di proprietà della famiglia di un esponente del M5s al consiglio comunale di Catania, Graziano Bonaccorsi, che commenta a CataniaToday l'attuale crescita di assalti: "Con la crisi del lavoro e il venir meno dei sussidi statali stanno aumentando nuovamente gli scippi i furti nelle tabaccherie, nei supermercati, i furti di auto e nelle case. Questo anche perché è stato tolto un sussidio che per quanto possa essere stato criticato, e dalla Meloni rimaneggiato, rappresentava un aiuto per le famiglie meno abbienti".

Poi, senza mezze misure, l'appello alle Autorità locali per dare una sterzata decisa alla questione della sicurezza in città. "Le istituzioni - continua Bonaccorsi - sanno che così la situazione potrà solamente peggiorare. Devono mettere in campo tutte le risorse e le forze per risolvere il problema del controllo del territorio. C’è bisogno di una riorganizzazione totale. Abbiamo già fatto un consiglio straordinario sulla sicurezza. Non c’è più di cosa discutere, ora è tempo solo di fare fatti. Basta chiacchiere".

I danni ai distributori delle tabaccherie colpite

Caccia agli autori: le indagini

Può esistere un collegamento tra un episodio e un altro? È un'ipotesi che al momento non troverebbe riscontri concreti. Le indagini degli investigatori per risalire agli autori dei furti sono in corso. Ma sull'esistenza di una banda o che si tratti di casi isolati l'uno dall'altro vige il massimo riserbo negli ambienti di polizia. Al setaccio da parte degli inquirenti le immagini delle telecamere di videosorveglianza delle tabaccherie e delle tracce lasciate dalle esplosioni. Polizia scientifica e artificieri stanno analizzando gli ordigni utilizzati negli ultimi due recenti episodi, dai qualii sarebbe possibile ricostruire la provenienza e, quindi, identificare i malviventi.  

"Servono più controlli"

Un incontro con il questore, che avrà luogo la prossima settimana, per chiedere più controlli per la sicurezza di gestori e pubblico, magari ripristinando la figura del poliziotto di quartiere, proposta con una mozione in consiglio comunale nei giorni scorsi dal consigliere di Forza Italia, Piermaria Capuana. E’ quello che chiede Emilio Cosentino, presidente provinciale della federazione italiana Tabaccai.

"Ci sentiamo sott'attacco sì, perchè siamo fragili - spiega Cosentino - La categoria dei tabaccai è sempre stata nel mirino della criminalità, ma negli ultimi tempi si registra una recrudescenza di questi episodi che preoccupa ed è per questo motivo che ho chiesto un incontro con il Questore. Prevenzione e controllo del territorio. Questo è quello che chiediamo alle Autorità. Anni fa abbiamo firmato un protocollo di sicurezza in cui davamo la nostra disponibilità per il collegamento dei nostri sistemi di allarme direttamente con gli apparati in essere presso le sale e le centrali operative della polizia e dei carabinieri, per fornire un canale preferenziale in caso di fenomeni criminali. Ma è chiaro che questo non è sufficiente. Sono necessarie misure urgenti e non più procrastinabili".

A rischio anche l'incolumità pubblica

"Ma quello che vorrò inoltre sottolineare al questore - aggiunge il presidente provinciale dell'associazione - è che quello delle rapine rappresenta un problema di ordine pubblico perché un distributore che esplode danneggia non solo noi, ma mette a rischio l'incolumità dei residenti e può danneggiare anche le autovetture e i palazzi intorno". Danni per oltre 30mila euro e il rischio di ripartire a rilento: "La federazione fornisce anche un sostegno economico ai colleghi. Tramite il nostro ente assistenziale diamo un risarcimento parziale per i danni subiti. Esistono poi delle polizze assicurative, ma è chiaro che non possono coprire tutti i danni che si vengono a creare. Una macchina dal valore di migliaia di euro e il suo contenuto non possono essere coperti al 100%".

Paura ma allo stesso tempo la speranza di tornare a lavorare con serenità. "Io spero si possa tornare a lavorare in sicurezza e riprendere l’attività dei distributori - conclude Cosentino - Ma se oggi un collega mi chiede un consiglio io dico di staccare. Abbiamo informato anche l’associazione a livello nazione che sta monitorando la situazione e sta valutando le misure da intraprendere".

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