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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Serie D, Ferraro: "Il Catania vuole vincere ancora, ci giochiamo il futuro"

Giovanni Ferraro in conferenza stampa alla vigilia del match del Catania contro la Sancataldese analizza il momento della sua squadra e parla anche di futuro

Il tecnico del Catania Giovanni Ferraro ha parlato in conferenza stampa prima della partita in casa con la Sancataldese. Diversi i temi affrontati dall’allenatore che punta sempre sul gruppo per continuare a vincere fino al termine della stagione.

"Noi ci aspettiamo la solita gara che deve fare il Catania - ha detto Ferraro -. A San Cataldo siamo stati eliminati dalla Coppa Italia. Questa lezione ci ha fatto capire l'atmosfera della categoria. Abbiamo pareggiato una sfida molto intensa in campionato: questo è il calcio. La Sancataldese è una squadra importante, allenata da un bravo tecnico. Ha messo in campo le proprie caratteristiche e ci sta pure di affrontare i match con una vigoria eccessiva. Loro hanno vissuto una grande attesa nell'affrontare il Catania. Bisogna dare sempre il massimo. Si devono sempre rispettare gli avversari che provano legittimamente a mettere in difficoltà il Catania. Abbiamo grande voglia di fare bene domenica non perché affrontiamo la Sancataldese ma perché siamo il Catania e la nostra deve sempre essere una mentalità vincente. Mister Infantino? Lo saluterò con grande rispetto. Noi siamo il Catania e bisogna dare un'immagine professionale. Ciò che conta è il risultato: siamo pagati per fare i giocatori e gli allenatori. Qualsiasi cosa accada fuori dal campo non deve interessarci. Dobbiamo essere sempre seri e rispettosi". 

"Abbiamo trascorso una serena Pasqua - spiega il tecnico -. Non è un caso se abbiamo concesso ai giocatori un giorno in più di permesso. Loro hanno voglia, sono applicati, ognuno di loro guarda al presente e futuro. Ora siamo arrivati al rush finale. Questa è l'occasione per dare ulteriori dimostrazioni a società e tifosi della bontà del lavoro svolto. È giusto dare spazio un po' a tutti i calciatori: abbiamo una rosa ampia. Litteri potrebbe giocare domenica perché da un bel po' si allena con il gruppo e lo vedo sempre meglio. Forse quella di Aci Sant'Antonio non era la partita più adatta per lui. Ho messo dentro De Respinis che è più un atleta aggressivo. Stavamo vincendo e nella fase di non possesso mi dava più garanzie. Non bisogna pensare al singolo ma al collettivo. Così ho fatto finora ed è giusto schierare chi ha grande voglia di vincere. Noi stessi sappiamo di dovere finire la stagione in crescendo. Ognuno sa di giocarsi qualcosa d'importante. Fino a questo momento staff, calciatori, società e pubblico siamo stati un connubio davvero importante. Abbiamo raggiunto l’obiettivo principale per merito della squadra nel suo complesso, anche chi ha giocato meno. È anche per il lavoro quotidiano svolto da tutti nel corso degli allenamenti settimanali. Ogni giocatore ha avuto la possibilità di scendere in campo finora. Tuttavia di obiettivi da raggiungere ce ne sono ancora tanti altri. Bisogna ottenere più vittorie possibili, fare prestazioni di rilievo e disputare una poule scudetto all'altezza della società e del pubblico di Catania. È giusto onorare questa maglia cercando sempre e solo di vincere. I giocatori sono molto motivati, vedo grande spirito ed intensità negli allenamenti. Tutto ciò ci tornerà utile per il presente e futuro. Nessuno si sente stanco e chi sta in tribuna lo accetta con un pizzico di dispiacere e pure questo conferma la voglia e le motivazioni della squadra".

Non allentiamo la pressione - prosegue l'allenatore - perché ci stiamo giocando ancora qualcosa d'importante. I ragazzi sanno bene cosa fare in campo, con la voglia di vivere una città stupenda. Dal 4 settembre è sempre andata a migliorare la prestazione e la conoscenza di squadra partendo da un contesto totalmente nuovo. Ci vuole il tempo necessario, il tempo è il nostro giudice. Io sentivo parlare di mancanza di idee e di performance negative ma non basta una sconfitta o una prestazione non eccelsa per giudicare. A me piace essere giudicato nel percorso globale prima di dare giudizi. Oggi mi sento pronto per allenare una piazza come Catania e molte altre realtà con tante pressioni. Se uno non è bravo ed equilibrato e non crede nel proprio lavoro difficilmente riesce a gestire le pressioni in questo tipo di piazza e in una società con una mentalità da Serie A. L'allenatore è il principale responsabile delle scelte. Io però ho avuto la fortuna di lavorare con uno staff tecnico di spessore facendo squadra e tutti insieme abbiamo raggiunto l'obiettivo. Nel primo mese e mezzo guardavo con attenzione l'atteggiamento dei calciatori per trasmettere la giusta mentalità e con uno spirito anche divertente che abbiamo portato in campo. Adesso il Catania è un gruppo, una famiglia. I giocatori ascoltano la musica prima d'iniziare gli allenamenti ma è un lavoro che parte da lontano. Quando si vince va tutto bene e Ferraro è bravo ed equilibrato. Altrimenti si sarebbe detto magari che Ferraro non è un allenatore di polso. Tutto figlio è dei risultati. Noi abbiamo lavorato in una certa maniera anche come staff".

"Eventuali nuovi allenatori sulla panchina del Catania? Le voci non mi danno alcun fastidio. Sono nel calcio da 37 anni (14 da allenatore). Questo fa parte del gioco e di un percorso. Ho sempre pensato a me stesso con equilibrio anche quando sono rimasto senza panchina. Porto con me la tranquillità mostrata da giocatore. Ho la mia famiglia a Vivo Equense, la mia scuola calcio e la mia pensione. Sono contento e sereno di me stesso. Se sarò confermato o meno non ci penso. L'anno scorso ebbi un colloquio con il Giugliano. Dovevo firmare un triennale ma delle cose non erano chiare nella mia testa e ho rifiutato. Non penso al mio futuro ma al presente. Cosa deciderà il Catania verrà dopo. Dall'1 luglio in poi. Anzi mi fa piacere leggere tanti nomi di allenatori importanti accostati al Catania: significa che il club rossazzurro è tornato nei professionisti e molti vorrebbero allenare in una piazza del genere dopo che io sono stato artefice della promozione. Sono felice che tanti allenatori importanti vorrebbero venire a Catania però non so se in D sarebbero stati così numerosi. La promozione è stata acquisita con 6 giornate d'anticipo grazie alla nostra bravura e alla qualità dimostrata sul terreno di gioco".

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