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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Barriera / Via del Bosco

Parco Gioeni, il polmone verde di Catania tra miglioramenti e criticità

Dopo l’inaugurazione negli anni novanta e i successivi fatti di denunce e lamentele per quanto poco fatto per la valorizzazione dell’area, oggi questo bosco urbano sembra aver quantomeno ripreso vita. Ma le problematiche restano. A maggio partirà un grande progetto di riqualificazione come annunciato a Cataniatoday dall'assessore all'ambiente, Salvo Tomarchio

Circa 7,5 ettari realizzati su un terreno di natura vulcanica, una vegetazione mediterranea selvaggia con alberi di falso pepe rosa, olivastro, leccio, corbezzolo, macchie di lentisco, mirto e melograno. Un'area simile a quella di un vero e proprio bosco in cui ci si imbatte anche tra le rovine di un Acquedotto dei Benedettini costruito nel 1649. Stiamo parlando del Parco Gioeni, il più grande polmone verde della città dopo la Villa Bellini, situato nella zona nord di Catania.

Miglioramenti evidenti ma si può fare di più

Dopo l’inaugurazione negli anni novanta e i successivi fatti di denunce e lamentele per quanto poco fatto per la valorizzazione dell’area, oggi il parco sembra aver quantomeno ripreso vita e decoro. Al netto delle criticità, di cui parleremo più avanti, sono evidenti alcuni miglioramenti raggiunti in tema di incuria e di degrado. Passeggiando per i vialetti del parco, infatti, a risaltare sono la ritrovata cura del verde e la pulizia con i cestini per i rifiuti collocati in più punti, il potenziamento dell’impianto di illuminazione e la dotazione di attrezzature destinate ai più piccoli.

Criticità da risolvere

Il parco rappresenta un luogo di pace dove poter fare attività fisica, sport o leggere semplicemente un libro. Un’oasi che però necessita di lavori di manutenzione per migliorarne la fruibilità in modo da restituire alla comunità l’accesso sicuro al parco cittadino, con particolare attenzione agli anziani e alle persone disabili. E qui arriviamo alle criticità si cui abbiamo fatto cenno prima.

Agli ingressi due cartelli dicono di fare attenzione alle telecamere di videosorveglianza presenti nell’intero parco, ma come confermato dal presidente del II municipio, Claudio Carnazza, la maggior parte delle telecamere non funziona: “Ad eccezione della zona posta all’ingresso di via Del Bosco, vicino ai bagni e dove è collocato lo skate park le telecamere a oggi risultano non funzionanti”, spiega Carnazza. 

Carnazza ha anche posto l'attenzione su una situazione a dir poco drammatica il cui perdurare rischia di compromettere un notevole patrimonio di flora e che al momento penalizza la fruizione da parte degli utenti: un guasto all’impianto idrico da cui ne consegue una impossibilità di utilizzo dei bagni - che sono chiusi - e l’assenza di acque nelle fontanelle, ad eccezione di quelle situate in prossimità della bambinopoli e dell’area sgambamento per cani: “Ho fatto presente questa problematica all’assessore al ramo Salvo Tomarchio insieme ad altri interventi per quanto riguarda l’illuminazione nelle ore serale per evitare episodi spiacevoli di cui spesso il parco è stato teatro".

Grazie al progetto di riqualificazione per l'impianto idrico utilizzeremo le acque del torrente Leucatia e porre fine così a milioni e milioni di litri dispersi quotidianamente. Un intervento in favore non solo del parco ma di tutt0 l'ammbiente. 

Salvo Tomarchio, assessore all'Ambiente

Episodi di violenza e spaccio

Il parco è molto frequentato nelle ore pomeridiane da studenti, bambini, persone che passeggiano con i loro cani, ma colpisce a questo proposito l’assenza della vigilanza volta a garantire l’incolumità dei cittadini. Un problema che fa riferimento sempre alla carenza di organico di vigili urbani e a cui il sindaco Enrico Trantino sta cercando di mettere una pezza, come annunciato nel recente Consiglio comunale incentrato sul tema della sicurezza e che prevede l’assunzione di altri cento agenti di polizia municipale.

“Il parco purtroppo è ancora oggi frequentato da gente poco raccomandabile", sottolinea Carnazza. Episodi di spaccio e microcriminalità spesso conquistano gli onori della cronaca quando si parla del Parco Gioeni: l’ultimo quello denunciato dal presidente di Catania risorge, Giuseppe Giuffrida, secondo cui ignoti si sarebbero introdotti all’interno dell’area, sfruttando la vulnerabilità delle recinzioni, iniziando a lanciare pietre verso le finestre di immobili confinanti con il parco.

Vi è poi una casa diroccata, un vecchio mulino che è possibile raggiungere attraverso un sentiero e tre scalini, facendo slalom tra rifiuti organici. Di quel che resta di questo casolare sono le tegole del tetto e dei graffiti sulle pareti.

E non solo, incontri a luci rossi negli anfratti e riti occulti praticati durante la notte, come confermato dallo stesso Carnazza: “Ci sono alcune opere da eseguire con la massima urgenza e indispensabili per eliminare l'evidente stato di pericolo e degrado in alcune parti del parco frequentate da centinaia di visitatori al giorno. Interventi che riporterebbero uno dei più bei parchi cittadini allo splendore che merita”.

Parco Gioeni

Il progetto di riqualificazione

Il parco Gioeni potrebbe essere uno dei maggiori centri di ristoro per i cittadini, un luogo piacevole dove accogliere i turisti e offrire loro l’opportunità di godere non solo della splendida vista che il parco offre del centro cittadino ma anche di eventi, come ad esempio lo "Zanne Festival", nell’ottica di favorire la promozione di attività socio-culturali partecipate che al momento sembrano, però, essere un ricordo lontano. 

In cantiere per il parco esiste un progetto di riqualificazione a tutto tondo, come annunciato lo scorso agosto dall'assessore Tomarchio e confermato a Cataniatoday: "Il progetto è stato validato - spiega - Abbiamo pubblicato la gara in questi giorni e, stimando i tempi tecnici necessari, per fine marzo avremo gli esiti per maggio potremo fare partire i lavori".

Nel progetto è previsto un importante rifacimento del verde e degli impianti irrigui: "Per la prima volta utilizzeremo grazie a questo progetto le acque del torrente Leucatia - aggiunge Tomarchio - Milioni e milioni di litri dispersi quotidianamente sui quali vogliamo trovare una soluzione. Un intervento dunque a favore non solo del parco ma anche dell'ambiente. Un progetto, voglio sottolineare seguito dal sindaco Trantino in prima persona sin da quando era assessore nella scorsa consiliatura e al quale tiene particolarmente".   

Un primo tassello che va nella direzione che tutti si aspettano , ovvero quella di garantire servizi dedicati, sempre più puntuali ed efficienti in grado di portare reali benefici ai cittadini inseriti in un contesto suggestivo come quello del Parco Gioeni.

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